Guarda qui l’intro del secondo episodio, in cui Margaret, la Signora Ceppo, anticipa un indizio legato al contenuto.
A Twin Peaks è ora di cena e gli Horne al completo, da brava famiglia americana, sono riuniti intorno alla tavola imbandita.
Nella compostezza dei singoli non c’è attenzione per il povero indiano che, seppur degno di sedere loro accanto, imperterrito resta sulle sue posizioni da outsider. Che grande paese l’America, dove il più forte concede al debole e sopraffatto di restare! Qualcosa mi dice che questo episodio sia diretto da Gordon in persona, il quale non manca di sottolineare, subito in apertura come stiano realmente i fatti: i potenti si ingozzano di cibi proibiti al cospetto di chi compostamente seduto, non è degno di condividere la segreta lussuria, accanto al fuoco.
Il fatto che i fratelli Kenned… (ops!) Horne, siano preoccupati per l’accordo con i Norvegesi saltato a causa della morte di Maril… ehm Laura, mi inquieta. Scusate, stavo parlando a voce alta con me stessa. Andiamo avanti. In effetti anche in casa Hayward nel cammino scoppieta il fuoco, che stavolta accompagna due innamorati, legati da un amore diverso da quello che nel frattempo si vende al One Eyed Jack. Quante corna! Come segno di scongiuro, intendo eh. Nessuna ragazza americana si augura di finire nella morsa dell’ “occhio solo” di Jack. Ma poi, questo Jack, ma chi sarà? “Sono nervosa incontrerò J stanotte” , scriveva Laura. Vai a capire l’importanza di certe lettere dell’alfabeto. Se questo fosse un codice, quale in effetti è, J potrebbe farci pensare a tante cose tra cui Jupiter, Giove, il pianeta che apre la porta tra questo mondo e l’altro. Potete inviare i vostri suggerimenti circa le intuizioni a proposito della lettera J direttamente a me, con il form in fondo a questo sito. Grazie.
Torniamo finalmente al mio caro Dale, che mentre parla al telefono con Hawke, raccomandandosi di sorvegliare Ronnette, sfoggia un vistoso paio di corna. D’altra parte poiché come sappiamo “il Buon Dale è nella Loggia” da sempre, cioè in un futuro passato, lo stesso Dale che indaga sull’omicidio di Laura è il suo doppelganger. Non è chiaro vero? Amici miei, il punto è proprio questo: dovete abituarvi a ragionare alla maniera di Gordon, come fossimo in un sogno, dove tutto accade contemporaneamente. E quindi “contemporaneamente” Bobby e Mike incontrano Leo Johnson nel bosco, in un’atmosfera tutt’altro che piacevole, illuminati tra i Douglas Firs e i Sicomori solo dalle torce. A proposito a voi spettatori attenti non sarà sfuggito il “secondo uomo”, quello che guarda le spalle a Leo Johnson. La domanda è “Chi è costui?” La risposta è: non lo so. Nessuno lo sa. Forse neanche Gordon. Però è un tipo veloce, uno con il dono dell’ubiquità perché riesce addirittura a precedere i ragazzi nella corsa folle verso l’auto, quando Leo minaccia di sparare.
Ma subito è un nuovo giorno a Twin Peaks, un giorno come tanti, anzi, come dicono alla Tv nella soap che tutti da quelle parti guardano, “Ogni giorno la vita ricomincia, e ogni ora racchiude la promessa di un invito all’amore”. Come a dire che da questo circolo vizioso non se ne esce, ma questo lo sappiamo già. In questo nuovo giorno: Nadine, con il suo “occhio solo” mostra di quale forza bruta sia capace, Bobby e Shelly non resistono all’amore, Ed non ne puo’ più della storia per quelle tende che devono essere silenziose, tutti bevono molto caffè e Dale invita gli agenti di polizia a un pratico esercizio di meditazione tibetana. Non ci è dato sapere quale sogno abbia convinto Dale nel 1986 ad avvicinarsi al popolo Tibetano, avendo, dalla mattina seguente, acquisito inconsciamente una tecnica deduttiva, basata sulla coordinazione mente corpo che agisce al più profondo livello di intuizione. Parole sue, ovviamente. Non ne so nulla di questo sogno, perché i suoi nastri si interrompono alla fine del 1980, per riprendere solo nell’estate del 1987. L’esperimento guida Dale fino al nome di Leo Johnson. Insomma, questo Leo non è solo una comparsa nell’oscuro disegno dietro la morte di Laura.
Lasciamo Audrey alla sua danza, ricordandoci di un posto dove c’è sempre musica nell’aria e notando il Jukebox del Double R che sebbene rechi copertine di album anni 50, segnali tra i titoli, canzoni del tempo come “I Have A Thing For Love ” dei Big Tube Squeezer, band locale “parente” dei Nirvana. A proposito vi ho mai parlato delle sorti tristi e sventurate di alcune popstar e rockstar, che pare abbiano venduto l’anima al diavolo o a quel famoso gruppo di potenti di cui ora mi sfugge il nome? No? Vabbe’, la prossima volta. Prometto di inserire un link nello spazio dedicato alle teorie di riferimento.
Dal Double R torniamo al dipartimento di polizia dove arriva lui, il mio eroe: Albert. Sono segretamente innamorata di quest’uomo, come Dale del resto. Albert è tutto quello che non ti aspetti. Cafone, presuntuoso, antipatico. Eppure egli rappresenta il talento degli uomini che combattono contro il male, la loro rettitudine, la morale. Nel codice di Gordon, Albert è l’esempio da seguire, l’unico che trova Twin Peaks “rivoltante”, poiché ne intuisce l’altra faccia. Crede nella non violenza, ma è fermo sulle sue posizioni e né il potere, né le minacce possono spaventarlo. Se potessimo scommette su qualcuno che salverà il “Buon Dale” dalla loggia, lui sarebbe l’uomo su cui puntare.
Tuttavia è sempre più difficile combattere contro vuole che le tende delle logge si chiudano silenziosamente. Tutta colpa di Ed e del suo olio. Mhh… un olio che apre e chiude le tende senza far rumore, mi ricorda qualcosa, a voi no? Non sarà neanche un caso che tutto questo potrebbe far arricchire una donna con “un occhio solo”.
Così mentre Ed e Nadine festeggiano nel loro nido d’amore la vittoria per un’invenzione che farà sentire tutti più al sicuro, Pete e Catherine non hanno nulla da festeggiare e nessuno dei due si sente più al sicuro. Soprattutto con un letto così: un trionfo di piramidi e di “peaks”. A proposito ma quali sono i due ” picchi” del titolo? Approfondire questo argomento sarà conveniente e mi riservo di farlo per tentare di individuare quale è il luogo in cui Gordon/David intende guidarci. Quelli che se la passano peggio sono ovviamente Leland e Sara. E sembra che la musica non abbia un buon effetto su Leland. Proprio davanti al dipinto di un bellissimo cervo, Leland schiocca le dita e perde la testa chiedendo alla foto della sua povera figliola di ballare. La danza, il ritmo. Let’s Rock. Ma soprattutto Glenn Miller. Sì, lo stesso dei titoli di testa di Cuore Selvaggio. Glenn Miller quello del Jazz, “la musica del Demonio” negli anni 40. Glenn Miller misteriosamente scomparso nel 1944. Ma dai? Dopo tutti questi anni ancora non è chiaro che ne sia stato di Glenn Miller? Forse Lynch un’idea ce l’ha, o almeno non disdegna certi pettegolezzi. Questa su Glenn Miller ve la dovete cercare da soli, a me bastava farvela notare.
Ma tutto questo non è abbastanza. No, non per Gordon. Le allusioni, il simbolismo, il richiamo a religioni, leggende, credenze. No, Gordon deve fare di più. Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni ed è difficile dire come siamo fatti proprio per questo, perchè è difficile raccontare i sogni, figuriamoci farli vedere agli altri.
We live inside a dream.
Quale capolavoro di bellezza sia il sogno di Cooper è un mistero che attende solo chi ancora non abbia visto l’episodio due. Per me e per voi, continua solo ad essere parte del codice.
Durante la notte, cosa a cui pare sia abituato, Dale sperimenta uno stato di coscienza alternativo alla veglia, intuitivo. Non proprio un sogno, più una conoscenza che affiora nel momento in cui i limiti percettivi sono superati. Nel sogno Dale vede se stesso invecchiato di 25 anni mentre le immagini legate alla morte di Laura si sovrappongono. Come a voler dire che nel tempo quell’evento continua ad accadere, mentre lui è lì, seduto in una stanza dalle tende rosse. L’elettricità, Sarah, il cadavere di Laura, il volto di Bob. Dove si trova Dale è un domanda pertinente tanto quanto “Quando“. Ma non c’è una risposta, poiché spazio e tempo nei sogni, come nella Loggia non rispondono alle leggi della fisica terrestre. Ma andiamo alla filastrocca dell’uomo con un braccio solo.
Nell’oscurità di un futuro passato: un futuro che è già accaduto, continua ad accadere, poichè in un processo circolare ciò che sarà già è in questo momento. Dale è nella Loggia già mentre sogna.
Il mago desidera vedere: Il mago è colui che si affida al proprio intuito, che supera le concezioni classiche di spazio e tempo per veder davvero.
Non esiste che una possibilità tra questo mondo e l’altro: come in cielo così in terra. I due mondi, specchio l’uno dell’altro, non possono essere attraversati, che con un unico metodo.
Fuoco cammina con me: l’invocazione diabolica che porta ad attraversare la realtà percettiva terrestre per conoscere un mondo in cui la materia non si comporta allo stesso modo. Ma allo stesso tempo il fuoco è l’elettricità. Il passaggio da un mondo all’altro è un passaggio di corrente elettrica.
Noi viviamo tra la gente: è pertinente utilizzare il termine alieni, in quanto abitanti di un’altra dimensione rispetto a quella terrestre. Tali alieni vivono tra la gente, poiché conoscono il modo per attraversare la porta tra i due mondi
Tu lo chiameresti un negozio conveniente: questa è la frase più importante dell’intera citazione. Il negozio sopra il quale vengono trovate le tracce della violenza subita da Laura e Ronnette è solo un aspetto dell’interpretazione. Il nostro mondo funziona come un negozio conveniente, in cui è possibile acquistare qualcosa in cambio di qualcosa altro. Il patto satanico convince alcuni a cedere la propria anima in cambio di fortuna e gloria. Questo è l’accordo conveniente. I cospirazionisti, fanatici della teoria MJ-12, insinuerebbero il dubbio di un altro patto. Mantenere il segreto e concedere alle creature di quel mondo di prendere quel che vogliono, in cambio di potere, tecnologia, conoscenza. Fantasioso. Trattengo le risa a stento.
Noi ci viviamo sopra, proprio così come è: vivere sopra la Terra, se questa è il negozio conveniente di cui si parla, e nel posto che noi chiamiamo cielo.
A proposito, perché noi diciamo che quando una persona muore “va in cielo”? E il “Regno dei Cieli” esattamente dove si trova se non sopra le nostre teste?
Ora, Mike da seguace del Male diventa seguace di Dio e si strappa il braccio. Il nano che spesso viene definito “Man From Another Place” dirà nell’ultimo episodio di essere il braccio, come sappiamo. Pertanto è una creatura del Male, come Bob. Bob tornerà ad uccidere con il suo sacco mortale, cioè con un corpo, quello di Leland, il quale verrà preso per pazzo ma riuscirà nell’intento del suo spirito possessore. Dodici candele si spengono, come alla fine di un rito e Dale è di nuovo nella Loggia. Appuntate sul bavero della giacca ci sono spille di cui non è facile riconoscere la forma. Sembrano essere una corona, una fiamma e un grado militare. Nella Loggia le parole appaiono in reverse, così come i movimenti, come se fossero già accaduti ma al contrario e Dale ne percepisse il riflesso. Come in uno specchio, questo mondo e l’altro sono uno il riflesso dell’altro. Lo sa bene Alice che quello specchio attraversò. «Let’s Rock! Forza balliamo!». Questa cosa della danza ricorda un po’ Communion, ma è solo per sorridere. Di certo la musica è un linguaggio più evoluto, universale e immediato. Saturno. C’è una miniatura di Saturno accanto a Dale. Non venitemi a dire che Gordon/Lynch ce l’ha messa per caso perché sappiamo tutti che non è una cosa da lui. Per approfondire il tema del culto di Saturno, dove pare ci sia sempre musica nell’aria e che con quel suo anello che lo circonda somiglia in modo incredibile a un occhio, vi rimando a questo articolo. E anche la presenza della statua di Venere non è certamente casuale.
A questo punto succedono delle cose. Laura si tocca il naso e indica Dale. Dietro le tende vediamo qualcosa volare. The Man From Another Place si sfrega le mani. Andiamo con ordine. Prima di tutto quella non è Laura. L’allusione alla cugina fa pensare a Maddy, ovviamente, ed ecco subito una prima intuizione di Cooper. Ma questo sarà utile a Dale anche per riferirsi al modo in cui Laura era stata legata. Nel sogno in realtà non possiamo propriamente dire che Dale intuisca il futuro, piuttosto che riesca a trovare un modo per parlare con il “se stesso nella Loggia”, il quale conosce l’intero percorso circolare degli eventi, incluso l’omicidio di Maddy. La creatura, chiunque essa sia, che assume le sembianze di Laura Palmer gli parla della dipendenza di Laura dalla coca. O forse no. Forse il messaggio è un altro. Tipo «Quello che cerchi è davanti al tuo naso» o «Non ti fidare di te stesso, cioè del tuo doppelganger». I cospirazionisti del mio cuore, quelli che più mi divertono, direbbero che questa scena è un capolavoro di simbologia per la presenza di gesti massonici l’uno accanto all’altro. Il dito puntato verso l’alto, in segno di riconoscimento dell’appartenenza, sfregarsi le mani, le braccia aperte nella danza. Per non citare le tende rosse, il pavimento e le due lampade a mo’ di candelabro. La figura di cui vediamo passare il profilo dietro le tende, indica l’assenza di forza di gravità. Laura, o meglio, la creatura che siede accanto al nano, conosce i segreti per raggiungere la Loggia. Lei come le creature che abitano la Loggia, vengono da un posto dove c’è sempre musica nell’aria. A proposito, vi ho mai fatto ascoltare l’emissione radio di Saturno, catturata dalla sonda spaziale Cassini? Eccola
Però lasciatemi dire una cosa. Ispirata dal percorso circolare che ricorre come tema dominante nella narrazione degli eventi accaduti a Twin Peaks, voglio chiudere la trattazione di questo secondo episodio tornando al punto di partenza e cioè all’incontro tra i fratelli Horne. In particolare al momento in cui organizzano la loro serata all’One Eyed Jack davanti a un meraviglioso dipinto nei corridoi del Great Northern. Questo.
Per completezza di informazione aggiungo che il simbolo astronomico di Saturno è una rappresentazione stilizzata della falce del dio dell’agricoltura.
Tante care cose.
MikiMoz
Articolo interessantissimo!
Unica cosa: la vera frase è “qualcuno intona una canzone tra questo mondo e l’altro”, mentre l’ombra che fluttua nella Loggia è Waldo.
Moz-